"Fai sentire la tua voce - Scegli il rispetto e la gentilezza"

“Volere essere libero è anche volere che gli altri siano liberi” (S. de Beauvoir)


Patria, Minerva e Maria Teresa sono tre sorelle cresciute avendo sotto gli occhi le ingiustizie compiute dal regime di Rafael Trujillo, in una Repubblica Domenicana imbrigliata nelle restrizioni di una crudele dittatura.


Non è facile per loro accettare questo stato di cose, e infatti non lo accettano, manifestando in modi diversi il loro dissenso ideologico.


Il 25 novembre di 62 anni fa le giovani donne si recano in carcere in visita ai tre mariti, prigionieri politici. Durante il tragitto alcuni agenti dei servizi segreti le bloccano e le sequestrano, poi le stuprano, le seviziano e le assassinano, inscenando un incidente d’auto. Le loro tre anime, leggere come farfalle (las mariposas in spagnolo - è questo il loro nome in codice) volano via, lontano da quel posto, oltre la violenza generata da quegli uomini, e dal loro mandante, e la oltrepassano, scuotendo le coscienze e diventando simbolo di forza e resistenza.


Il loro assassinio viene proposto come immagine della violenza contro le donne, durante il primo Incontro Internazionale Femminista in Colombia (1980). Poi, finalmente, nel 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la Risoluzione 54/134, dichiara il 25 Novembre “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, in onore de Las Mariposas.


Molto è cambiato da allora, ma non tutto. Sono ancora troppe le vittime di violenza nel mondo.


Dal dossier Viminale, pubblicato il 15 agosto 2022, documento di sintesi dei dati inerenti al tema della sicurezza, in cui rientrano anche quelli legati alla violenza di genere e, in particolare, i femminicidi, questi risultano in aumento.


125 sono le donne uccise nel periodo che va dal 1° agosto 2021 al 31 luglio 2022 (nei 12 mesi precedenti erano state 108), in media più di una ogni 3 giorni. L’assassino, in 108 casi, è qualcuno che avrebbe dovuto amarle (tale il numero è dei femminicidi compiuti in ambito familiare o affettivo); ben 68 donne sono state uccise da un partner o ex-partner. Sono donne il 39,2% del totale delle vittime di omicidio volontario.


Sì, sono ancora troppe, se pensiamo che dal 1999 ad oggi è crescita una consapevolezza sociale sul tema ed i sistemi legislativi di vari Paesi hanno via via modificato le loro leggi, fissando diritti e nuove misure di protezione per le vittime di violenza. Ma evidentemente non basta.


«C’è ancora tanto da fare, a cominciare soprattutto dalla famiglia – afferma la prof.ssa Falcone A., referente, insieme alla prof.ssa Rimoldi F., del Progetto dell’ITIS Magistri Cumacini “A scuola contro la violenza sulle donne”, nato per promuovere le pari opportunità e prevenire il fenomeno.


La famiglia è il primo ambiente in cui si possono sperimentare relazioni positive e paritarie, per essere educati alla non violenza ed al rispetto. Poi viene la scuola.


«L’istituto - spiega la docente intervistata dalla redazione - è stato individuato come scuola capofila della rete di scopo del comasco, costituita a partire dal 2019, anche in virtù della maggioritaria componente maschile; esso ha dunque avviato una serie di collaborazioni con enti e associazioni del territorio, quali il Comune, i Carabinieri di Como e l’Ordine degli Avvocati di Como; la Camera di Commercio Como-Lecco (Imprenditoria femminile); Pepita Onlus, Attivamente, Telefono Donna; l’Università degli studi Milano Bicocca; in modo da concertare e pianificare iniziative comuni».


Diverse le attività svolte o in corso: incontri di formazione rivolti sia a docenti che a studenti; convegni aperti alla cittadinanza; tavole rotonde con istituzioni ed esperti del settore.


Anche quest’anno a ridosso del 25 novembre la scuola riconferma il suo interesse alla tematica e l’impegno a contrastarla, con diverse proposte formative e culturali:

  • mercoledì 23 novembre va in scena in auditorium lo spettacolo teatrale Antigoni, con le sue storie di disobbedienza civile al femminile (a cura di Teatro Popolare di Como e CGIL);
  • giovedì 24 è la volta di una performance di musica e danza proposta dal Liceo coreutico-musicale G. Pasta, M’ama o non m’ama, cui presteranno la loro voce anche alcuni studenti della scuola;
  • venerdì 25 un gruppetto di alunni assiste all’incontro finale di premiazione del concorso “Fai sentire la tua voce. Scegli il rispetto e la gentilezza”, dopo aver inviato gli elaborati nati dalla riflessione in classe sulla tematica.


“Liberatevi, elevatevi, non relegatevi in un ruolo marginale. Avete mente, cuore, cervello, pensiero. Rialzatevi e porgete le spalle, se è necessario” (Simone de Beauvoir).